Adolf Hitler. Scritti e Discorsi. 1926

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Descrizione

*** SPEDIZIONI PRIMA SETTIMANA DI MARZO 2023***

Adolf Hitler

SCRITTI E DISCORSI. 1926

Thule Italia Editrice, febbraio 2023

Pagine: 474

ISBN: 979-12-80995-09-4

Se il 1925 fu l’anno della rifondazione del Partito e del Movimento nazionalsocialista, il 1926 segna l’inizio di un importante cambio di marcia su più fronti, volto al rinsaldamento, al consolidamento di entrambi.
Come si avrà modo di evincere dagli scritti e dai discorsi di Adolf Hitler – che continuerà a solcare più e più volte le aule di tribunale –, tante e variegate saranno le dispute e le battaglie che lo vedranno protagonista per rendere sempre più chiari gli obiettivi del Partito, per affermare, ancora una volta, l’integrità e la coerenza – passate e presenti – del Movimento, per conquistare i Volksgenossen irretiti dal marxismo e dalle idee internazionaliste. A dispetto, infatti, dall’altalenarsi di conferme e revoche del divieto di parola impostogli, eccolo frequentare ambienti diversi della società tedesca e rivolgersi ai capitani d’industria, eccolo presentarsi a tre o quattro riunioni in una stessa sera, eccolo occuparsi dei confinanti fratelli tedeschi (annunciando l’“Anschluss” dello NSDAP austriaco a quello tedesco) e del problema sudtirolese (prendendo le distanze da quel patriottismo di facciata che soffiava sulla questione).
Un anno, quindi, di intensa attività, durante il quale, dietro al “tamburino”, inizia ad affacciarsi lo statista.

*** Alcune significative frasi estrapolate ***

«Le opinioni politiche dominanti non sono altro che fenomeni legati alla quotidianità, perché mancano dell’elemento fanatico-religioso che solo potrà far prosperare una Weltanschauung politica».

«Come si può raggiungere [un] obiettivo quando si deve sempre sentire il parere che ciò dovrebbe prima essere sperimentato nella pratica? Questo è un vero e proprio raggiro. Perché all’inizio gli obiettivi più ideali appariranno sempre come irrealizzabili, soprattutto quando vanno a interferire con le antiche abitudini. Occorre solo la perseveranza per superare l’inerzia della grande massa del popolo che vuole restare sui vecchi binari. Gli ideali, pertanto, non sono condannati a restare irrealizzabili. I portatori di nuove idee sono sempre stati in minoranza. Ma ciò non le rende impossibili».

«Si definiscono “monarchici” e quindi avversari e nemici della situazione attuale, dell’odierno Stato. Ma la loro è soltanto una menzogna politica. Altrimenti, se fossero davvero convinti della sola giustezza dell’istituzione monarchica, non servirebbero dall’interno una repubblica, non ne rafforzerebbero l’esistenza».

«Quando un’organizzazione conta dieci milioni di membri, ciò significa che è un organismo pacifista. Un piccolo gruppo di fanatici piega le masse».

«Ai partiti è mancata una grande linea ideologica, non si sono liberati dalla follia che politica significhi unicamente la soddisfazione di bisogni economici. Non si combatte e si muore per l’economia! Economia significa il necessario della vita quotidiana, lo chiedono la pancia e la fame. Ma questo è tutto. Gli ideali sono fattori completamente diversi».

«Sì – credetemi – più il soggetto è incompetente, più è legato alla situazione odierna. Guai se quest’ultima dovesse cambiare, la sua stessa esistenza andrebbe in frantumi; e una volta che il babbeo, così limitato che difficilmente potrebbe guadagnarsi da vivere come spazzino, è diventato un alto membro del governo, eccolo trasformarsi in un combattente fanatico per il mantenimento di questo stato di cose».