Il Borghese – gennaio 2016

Savitri Devi

Il fulmine e il sole

Editrice Thule Italia

Pp. 439 – €35,00

Ricordi e riflessioni di un ‘ariana

Editrice Thule Italia – 2015

Pp. 359 – €30,00

La vita di Savitri Devi Mukherji (1905-1982) è stata densa e particola­re. Nata a Lione da famiglia greca (il suo nome, prima di sposare un digni­tario indiano, era Maximioni Portas) divenne nel corso degli anni molto influente negli ambienti dell’ecologia profonda e dei diritti degli animali. Di religione induista, che lei accomu­nava per certi versi a quella pagana, durante la seconda guerra mondiale svolse attività di intelligence a favore del Terzo Reich. Per tutta la vita de­dicò tempo e spazio agli studi tradi­zionali e fu convinta che Hitler fosse un avatar di Visnu, importante dio della religione induista. Riteneva che il Terzo Reich avrebbe contribuito alla fine del Kali Yuga, favorendo quindi il ritorno dell’età dell’oro annunciata dalla Bhagavad Gita, testo sacro indiano. Credeva in una sorta di panteismo che si estendeva alla natura, come molti antichi greci. Per lei il cosmo era composto soltanto di energia divina. Scrisse molti libri fra i quali Ricordi e riflessioni e Il fulmine e il sole (Thule Italia; ordini: thule@thule-italia.org; info: 340.4948046) rappresentano due fra i migliori e più completi del suo pensiero.

Savitri Devi viaggiò molto fra i continenti curando sempre, come detto, i suoi maggiori interessi: l’esoterismo, l’ecologia profonda e i diritti degli animali. Negli anni Settanta divenne punto di riferimento per alcuni movimenti new age e gruppi esoterici.

Nel 1932 viaggiò in India per conoscere la terra degli antichi indoeuropei e scoprì le opere di G. B. Tilak, che ebbero una forte influenza su di lei. Rimase per anni nel subcontinente indiano che percorse in lungo e in largo entrando in contatto con maestri, intellettuali, studiosi di esoterismo. Conobbe, fra gli altri, il capo dei nazionalisti, Chandra Bose che gli presentò Sri Krishna Mukhereji, un dignitario che in seguito divenne suo marito.

Per Savitri Devi le idee della nuova Europa erano innanzitutto impregnate di una visione religiosa dell’esistenza, una sensibilità che spinge all’osservanza delle leggi della natura e delle leggi divine.

Nei   due   volumi   recentemente pubblicati dall’editrice Thule Italia, Savitri Devi mette in luce i collegamenti fra le idee dei movimenti politici del Novecento e la visione religiosa propria della Tradizione e quindi ritiene che il nazionalsocialismo sarebbe una via esoterica tradizionale che contiene in sé una via di perfezionamento. Tesi ripresa in parte, anni dopo, da Louis Pauwels e Jacques Bergier.

Certo si tratta di una interpretazione del movimento politico nazista che può lasciare interdetti: due concetti distanti fra loro come il partito Nsdap e la Tradizione insieme, sebbene negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso queste teorie abbiano riscosso in certi ambienti un qualche successo. Ma Evola, in Note sul Terzo Reich (1964), marcò bene la differenza fra i due temi sottolineando giustamente anche l’inconciliabilità di vari aspetti.

Ciò non toglie che Savitri Devi effettuò un’analisi storica in Il fulmine e il sole, libro la cui stesura impegnò l’autrice per ben otto anni. Analizzò tre personaggi storici come il faraone Akhenaton, Gengis Khan e Adolf Hitler come momenti successivi di varie età vissute sempre all’interno del Kali Yuga. Definì Akhenaton «l’uomo sopra il tempo», paragonandolo al sole, uomo che lottò contro la sua epoca,   Gengis Khan come «l’uomo nel tempo», come forza distruttiva che come un fulmine distrugge tutto e poi Hitler «l’uomo contro il tempo» che unireb­be – secondo Savitri Devi – idealismo e forza e volontà.

Insomma, per Savitri Devi è im­portante combattere contro la propria età buia. Ricordi e riflessioni è invece l’autobiografia scritta fra il 1968 e il 1971, nella quale espose la propria esistenza e la propria visione del mondo. Al centro, «la ricerca dell’o­riginaria perfezione dei popoli» che, millenni prima, l’avevano preceduta.

Manlio Triggiani