Descrizione
Saint-Loup
Ho visto la Germania
Thule Italia Editrice, novembre 2015
Pagine: 152
ISBN: 978-88-97691-32-7
Capita sovente di chiedersi il perché del titolo di un libro, e la risposta che ricorrentemente si presenta alle nostre menti è assai semplice, visto che è in esso che ne risiede l’anima, l’anima che il lettore ha il compito, se non il dovere, di accostare, di blandire, di afferrare, di far sua, perché è solo così che egli potrà divenire parte integrante di un mondo altrimenti indecifrabile, impenetrabile. Ebbene, quanti avranno modo di cimentarsi nella lettura del presente volume, che raccoglie una serie di scritti e di discorsi di Saint-Loup, autore tanto controverso quanto fermo e risoluto nella coerenza dei suoi pensieri, si renderanno ben presto conto di quanto incisivo, di quanto profondo e complesso sia il valore delle poche parole che fanno da corona a una visione, che fanno da corona alla visione, la visione della Germania.
Lungi dall’essere, come più volte rimarcato nel corso stesso dell’opera, una sorta di pamphlet propagandistico infarcito di false immagini e di false speranze, Ho visto la Germania, con il suo taglio a volte quasi cronachistico, non esalta lo spirito e la realtà di una nazione cui la Francia, patria appunto di Saint-Loup, ha preferito esser nemica, e questo perché non vi è bisogno di esaltazione quando è proprio la realtà dei fatti, dei fatti concreti, oggettivi, a esaltare se stessa. Dalle fabbriche alle organizzazioni ricreative, dalla famiglia e dall’esercito alla vita di tutti i giorni, tutto, tutto è creato e fatto nell’ordine e per l’ordine, perché solo l’ordine è capace di creare, non il caos. La Germania, agli occhi dell’autore, non può che ancora una volta essere, come lo era appunto stata in precedenza per il suo Maestro – Alphonse de Châteaubriant –, la soluzione, la chiave di volta, la strada da seguire, l’immagine da imitare per salvare definitivamente dalla rovina il popolo francese, che sempre più si sta allontanando, vittima “ingenua” di false illusioni volgarmente imbellettate, dalla via del ritorno a quella grandezza ormai perduta.
Questo è lo scopo, questo il compito di tale libro e con esso, del suo autore: rivelare, disvelare, offrire quanto si è gratuitamente e amorevolmente ricevuto, perché non è dell’odio, non è del disprezzo, non è della morte che può far dono – a discapito di chi ha sempre voluto crear mostri là dove non vi era che innocenza – chi è pervaso dalla purezza e dalla sincerità di cuore, ma della vita pulsante e tersa, quale immersa nelle acque purificatrici d’innumerevoli fiumi celesti.
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