La paura della Storia in questo breve articolo in cui c’è spazio anche per la nostra nuova uscita “Michael” di Joseph Goebbels.
Bufera sugli scritti del tenero Goebbels
«Il loro posto è in archivio, non nelle mani dei nostalgici»
da Il Giornale, 26 settembre 2012
Daniele Abbiati
«Non c’è dubbio che Goebbels fosse una persona interessante, un uomo affascinante e intelligente e un grande affabulatore. Potevi star certo che con i suoi aneddoti e i suoi scherzi avrebbe ravvivato qualsiasi festa». Nel 1997, mezzo secolo dopo la sua storia d’amore con il ministro della Propaganda del Terzo Reich, l’attrice ceca Lída Baarová (morta nell’ottobre del 2000) lo ricordava così: salottiero, seduttivo, brillante. La fiamma non s’era spenta, covava sotto le ceneri della memoria. Sotto le ceneri in cui vennero ridotti milioni di persone anche per colpa di Goebbels, invece, cova ancora, ovviamente, il disprezzo e l’odio nei confronti del delirio hitleriano. E a nulla vale a dire (anzi…) ricordare il volto umano del giovane Joseph Paul come emerge da un malloppo di suoi scritti, comprensivo di lettere sentimentali, racconti lacrimevoli, poesie sdolcinate e della tesi di dottorato. Tale malloppo, ecco il motivo del risentimento da parte di molti, ebrei e non ebrei, andrà all’asta domani a Stanford, nel Connecticut, alla casa Alexander. Valutazione fra i 200 e i 3000 dollari. Menachem Rosensaft, presidente dell’associazione che riunisce i sopravvissuti della Shoah e i loro discendenti, accusa quelli di Alexander di voler far soldi con la vendita di memorabilia naziste. «Il posto giusto per quei documenti – ha aggiunto – è un archivio di ricerca storica. Così si eviterebbe di farli finire nelle mani sbagliate». Le mani, cioè, di nostalgici più pericolosi della bella Lída Baarová. Intanto, nelle librerie italiane arriva l’unico romanzo di Goebbels, Michael. Diario di un destino tedesco (Thule Italia Editrice), pubblicato nel ’29 in Germania. È la storia di un giovane soldato di ritorno dalla prima guerra mondiale desideroso di riscattare l’onore finito della patria. Socialista, dopo l’incontro con Hitler diverrà fatalmente nazionalsocialista.