Descrizione
Marco LINGUARDO
RUDOLF HESS
IL SOSTITUTO DEL FÜHRER
Thule Italia Editrice, agosto 2019
Pagine: 166
ISBN: 978-88-97691-71-6
Era il 1° ottobre del 1933 quando, sull’“Ostpreußischen Sonntagspost”, uscì un articolo a firma di Fritz Hirschner dal titolo “Rudolf Hess der Stellvertreter des Führers”. Chi ne fosse il protagonista, per non dire il dedicatario, è ovviamente deducibile. Ebbene, è proprio grazie a questo articolo – che ben presto fu edito quale opuscolo dalla “Zeitgeschichte” Verlag, nonché successivamente ristampato in migliaia di copie – che si è manifestata in noi l’idea di pubblicare un libro che tracciasse un profilo del sostituto del Führer; un profilo tuttavia particolare, che andasse oltre le mere informazioni biografiche e che potesse fornire al lettore, proprio come in precedenza egregiamente fatto da Hirschner, qualcosa in più. Pertanto, unitamente alla traduzione del succitato articolo, si è appositamente voluto offrire un apparato aggiuntivo atto a integrare ed evidenziare i tratti salienti di un Rudolf Hess “in azione”, di contro a un’esclusiva cristallizzazione – come sovente accaduto dall’immediato dopoguerra in poi – in quel suo rocambolesco quanto leggendariamente enigmatico volo verso la Scozia e nella sua prigionia (prima e dopo il Processo di Norimberga).
Nello scorrere queste pagine composite si avrà modo di recepire al meglio quelle che furono le preoccupazioni di Rudolf Hess, nonché di Hitler e del Partito, per problemi di cui non immaginavamo nemmeno l’esistenza: circolari per ricordare di non falsificare la denuncia dei redditi, decreti per richiamare i camerati del Partito a comportarsi senza boria, disposizioni per perseguire chi – approfittando dell’uniforme dello NSDAP – si dedicava alla vendita di oggetti di ogni tipo o chi agiva di proprio conto in questioni di tipo confessionale. A tutto ciò viene poi a unirsi una spiccata attenzione all’atteggiamento da tenere per non indispettire il mondo che guardava al Terzo Reich con un misto di ammirazione e preoccupazione.
Il fine era uno e uno solo. Dopo i tempi languidi e di decomposizione di Weimar, quel che ardentemente e fermamente si voleva era creare un uomo nuovo, ed è al raggiungimento di tale obiettivo che fu indefessamente teso il sostituto del Führer.